I consigli di lettura di Mosca Oggi: l'estate 2017

A cura di Ilaria Niero

L’estate 2017 dei Consigli di lettura di Mosca Oggi è popolata da personaggi intensi e dirompenti, alla ricerca della propria identità che lottano per trovare risposte, in un presente sempre più ruvido e complesso. Saranno forti e coraggiosi abbastanza per capire il proprio destino?

Giorgio Scianna, La regola dei pesci, Einaudi, 2017

«I pesci riescono a muoversi tutti insieme senza scontrarsi e senza perdere nessuno. Basta fidarsi del movimento degli altri»

Quattro ragazzi scompaiono durante una vacanza a Kos, in Grecia. Se ne perdono completamente le tracce: cellulari spenti, niente post sui social networks. E mentre i genitori si interrogano e iniziano le ricerche, un ragazzo ritorna. Provato, ma illeso. Tace. Mantiene il segreto, per non tradire gli altri tre ragazzi. Che cosa è successo? Dove è stato e dove sono gli altri? Da parte di Roberto, il ragazzo tornato, non c’è la minima intenzione di cedere, barricato in un mutismo ermetico.

Il lettore, tuttavia, ha una finestra privilegiata, può entrare direttamente nel suo flusso di coscienza, carpendo i suoi pensieri e le sue emozioni più intime. Così si scopre la genesi della scomparsa e la decisione dei quattro di affiliarsi allo Stato Islamico e partire per la Siria. E questo non è altro che un rito di passaggio dall’enorme peso, diverso dagli altri ragazzi occidentali, per cercare di raggiungere ideali utopici, ormai disintegrati nell’attuale società contemporanea.

In questo romanzo di formazione sui generis, Scianna sa raccontare la generazione dei diciottenni d’oggi con uno sguardo particolare, capace di insinuarsi nelle crepe più profonde, mantenendo il giusto distacco, senza giudicare e mostrare il disagio profondo di una generazione senza un vero punto di riferimento.

Donatella Di Pietrantonio, L’Arminuta, Einaudi, 2017

Immaginate se da un giorno a un altro vi trovaste a dover bussare alla porta di una casa sconosciuta, vi apre una bambina che non avete mai visto, ma avete la consapevolezza che quella è la vostra vera sorella e al di là dell’uscio vive quella che è la vostra famiglia d’origine. E non essere mai identificati e riconosciuti con il vostro nome.

La protagonista infatti non ha nome, ha solo il soprannome con cui tutti in paese la chiamano: l’Arminuta, ovvero “la ritornata”. Come può sentirsi quindi una tredicenne che passa da una vita agiata, in città, tra affetto e agio a un’esperienza ai limiti della sopravvivenza, con una famiglia per cui non sente nessun legame?

La risposta è in questo potente romanzo di Donatella Di Pietrantonio, la quale riesce a raccontare con una forza vivida e prorompente la psicologia e le emozioni di questa ragazzina “ritornata”. Tra rabbia, rancore e affetto fraterno, l’autrice dipinge con tratti molto marcati un Abruzzo rurale, ancora poco conosciuto, ma così vivido e aspro.

Lorenzo Marone, Magari domani resto, Narratore Feltrinelli, 2017

Nomina sunt omina – i nomi sono un presagio. Ma quando il detto latino sbaglia, ecco che si incontra Luce Di Notte: già il nome, per l’appunto, è tutto un programma. La protagonista infatti ha un carattere ombroso e vive l’esistenza sul filo di un rasoio, vivendo nei Quartieri Spagnoli (Napoli) e lavorando come avvocatessa in uno studio dove è poco valorizzata. Nulla quindi che fa pensare alla luce, tantomeno alla luce di notte.

Abbandonata dal padre quando era piccola, Luce si confronta con una madre infelice e molto conservatrice, non riuscendo a trovare il coraggio per trasferirsi altrove, come ha fatto il fratello.

Un giorno però le viene assegnata una causa di affidamento che la cambierà nel profondo: la saggezza di un bambino, la fermezza di una rondine che non vuole migrare e la follia di un artista girovago infatti riusciranno a smuovere la protagonista dalla sua routine, facendole intravedere quella luce — già racchiusa nel nome.  Le questioni irrisolte di un passato doloroso si dipaneranno, portando il nodo al pettine: rimanere o partire?