MAGGIO — AGOSTO 2017

Arte

Giorgio De Chirico. Intuizioni metafisiche

A cura di Francesco Gozzelino

Quando: 20 aprile – 23 giugno

Dove: Gosudarstvennaya Tratyakovskaya Galereya, Krimsky Val, 10 – sale 80-82

La Galleria Tretyakov ospita la prima mostra russa di Giorgio De Chirico (1888-1978), pittore, scultore, scenografo e poeta italiano, noto anche come uno dei maestri più importanti nell’arte del XX secolo, precursore del surrealismo e fondatore della “pittura metafisica”.

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Durante l’incontro tra il presiedente russo Vladimir Putin e il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, il progetto è stato nominato come uno tra i più importanti per lo sviluppo delle relazioni culturali tra i due Paesi. La mostra collettiva organizzata dalla Galleria Tretyakov e dal Fondo Giorgio e Isa de Chirico è stata presentata durante il Festival d’Arte Il Bosco dei Ciliegi, con il sostegno di Bosco di Ciliegi.

Le opere di Giorgio De Chirico trovano finalmente posto nelle sale della Galleria Tretyakov a fianco dei maestri dell’arte russa del XX secolo, e permettono di apprezzare ispirazione, similitudini e differenze tra il grande artista e i colleghi russi. La mostra su De Chirico consente agli spettatori di capire il suo impatto sugli artisti russi — Malevich, A. Shevchenko, A. Deineka, K. Rozhdestvensky, V. Ermolaev, e molti altri che a lui si sono ispirati nel proprio lavoro.

Per la prima volta i quattro dipinti di Giorgio De Chirico sono stati esposti a Mosca nel 1929, mentre nel 1930 sono stati mostrati i suoi disegni e incisioni. La mostra presso la Galleria Tretyakov raccogli i principali volti del maestro: i primi dipinti, che mostrano il fascino per il pittore simbolista svizzero Arnold Böcklin (1827-1901), il classico «metafisico» e la pittura neo-metafisica, un forte interesse per l’interpretazione dei soggetti antichi e mitologici, nonché un forte interesse per la pittura antica, così come per gli autoritratti.

La mostra si compone di più sezioni. La prima, “La via della metafisica”, rivela l’essenza della pittura metafisica, si immerge nei suoi principali temi e tecniche. “Metafisica” significa immergersi in un mondo magico in parallelo, ricco di eventi che vanno oltre la comprensione della logica e del buon senso, lo studio dei fenomeni mistici, nascosti dietro la calma apparente esterna.

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La seconda sezione, che racchiude un altro aspetto molto importante dell’arte di de Chirico è “Storia e mito”: il suo gusto per l’interpretazione di temi antichi e mitologici, nonché il suo forte desiderio di tornare ai classici sono diventati due tendenze neoclassiche nella ricerca artistica nel 1920-1930

Terzo movimento della mostra è la sezione “Vecchi maestri”, dove vediamo come De Chirico cprova una varietà di modi e stili — Tiziano, Rubens, Courbet, Canaletto, Boucher, Watteau, Fragonard, non solo cercando di toccare la grande tradizione, ma anche il modo di mettersi alla pari con i grandi maestri. In questo caso, le opere che occupano un posto speciale sono gli autoritratti, in molti dei quali introduce il concetto di maschere storiche.
Quarta e ultima sezione della mostra è dedicata all'»Eterno ritorno», dove si tratta il problema dell’influenza dei concetti filosofici sul lavoro di De Chirico, e in particolare l’opera di Nietzsche, con la sua teoria dell'»eterno ritorno» — l’inevitabile ripetersi degli eventi e dei fenomeni nel continuo fluire del tempo,

Nell’ultima sezione si presenta il De Chirico ultimo, quello del periodo della neo-metafisica, dove più volte e con insistenza ritorna ai soggetti e le tecniche già una volta sperimentati.

La mostra comprende costumi di scena realizzati da De Chirico per il balletto di repertorio di Sergey Dyagilev «Ball» (1929) e per il balletto «Pulcinella» (1931) e «Contro» (1938).

La pubblicazione della mostra comprende articoli di ricercatori italiani, così come il testo del curatore T. Goryacheva circa l’influenza di Giorgio De Chirico sull’arte russa.

Fonte: https://www.tretyakovgallery.ru/exhibitions/dzhordzho-de-kiriko/

MAGGIO — AGOSTO 2017