№ 1 GENNAIO - FEBBRAIO 2017

Cinema

Edoardo Leo: vivere per raccontare la vita

A cura di Veronica Kuznetsova e Francesco Gozzelino

Da piccolo sognava di fare l’insegnate. Possiamo affermare quasi sicuramente che lo sia diventato: nei suoi film Edoardo Leo insegna la cosa principale, e cioè a (in)seguire i propri sogni. Parla anche di questo la sua nuova pellicola, la commedia avventurosa Loro chi?, che sarà distribuita in Russia a partire dal 9 febbraio e promette di sconvolgere la nostra concezione della commedia all’italiana.

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Edoardo Leo nasce il 21 aprile 1972 a Roma in una semplice famiglia. È uno di quei bambini che ama recitare negli spettacoli scolastici e ripeterli a casa per i nonni nelle serate in famiglia. Naturalmente è affascinato dai film di Stanley Kubrick, e dalla possibilità di creare i propri mondi, ma sogna di diventare un calciatore, come tutti i ragazzi, o un insegnante. Dopo le superiori studia arte e letteratura all’Università La Sapienza, dove si diploma nel 1999. Ma al destino non si scappa, anche se sei un talentuoso calciatore: già durante i suoi studi, nel 1995, viene invitato a svolgere un cameo nel film di Gianfranco Albano La luna rubata, e nel 1997 nella miniserie con Gigi Proietti e Ornella Muti L’avvocato Porta. Nello stesso anno fa il suo debutto sul grande schermo nel film La classe non è acqua di Cecilia Calvi, e nel ‘98 guadagna una certa fama apparendo nella serie TV Un medico in famiglia e… si rende conto che questo è il suo destino.

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Ma non è tutto così facile. Un ragazzo senza preparazione attoriale né legami non può che avere fallimenti. Anche il padre gli ripete che sta solo perdendo tempo nel tentativo di diventare un vero attore. “Allora ho capito di avere solo due opzioni: impegnarmi il doppio per dimostrare al padre di aver ragione, o rinunciare al mio sogno. Ho subito scelto la prima”. La fiducia in se stessi, la conoscenza nel ‘99 con il regista Claudio Fragasso e il primo ruolo da protagonista nel film Operazione “Odissea” accrescono la fiducia di Leo nel percorso scelto, ma non gli garantiscono subito il successo.

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Edoardo si definisce una persona calma e rilassata, il cui cammino verso la realizzazione non deve essere percorso di fretta. Il suo scrittore preferito è Gabriel Garcia Marquez, citato in quasi ogni intervista… così ci sembra opportuno ricordare le parole dell’autore “chi attende a lungo, può aspettare ancora un po’”. Non elencheremo i diversi generi di cinema e serie TV (a parte la miniserie del 2007 Liberi di Giocare di Francesco Miccichè, in cui Leo ha recitato con Pierfrancesco Favino, e il ruolo nella serie TV Romanzo criminale, caratteristico per un’intera generazione di nuovi attori italiani). Edoardo ha raggiunto a piccoli passi ciò che veramente ama: il genere della commedia e la regia.

“Volevo girare, scrivere e recitare. Era un desiderio molto audace, perché in Italia le persone che riescono a realizzare tutto questo si contano sulle dita di una mano: Verdone, Benigni, Rubini, Castellitto, Kim Rossi Stuart. Per molto tempo ho dubitato, ma a un certo punto mi sono reso conto che mi sarei dovuto impegnare” (a proposito, con Benigni anche lui partecipa a To Rome with Love di Woody Allen – un cameo richiesto il giorno stesso delle riprese).

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Il primo sceneggiato di Leo (se non si considera Ne parliamo a cena per la TV nel 2008) è il film 18 anni dopo, che nel 2010 lo porta al massimo della fama: il Nastro d’Argento, la nomination al “Premio Oscar” italiano, il David di Donatello, numerosi premi regionali e internazionali, tra cui il Premio in nome di Agenore Incrocci per il miglior sceneggiato.

Nel 2013 scrive e dirige il suo secondo film (ancora una commedia) Buongiorno papà, dove lavorano con lui Raoul Bova e Marco Giallini.

Nel 2014, insieme alla star della scena italiana Ambra Angiolini, recita nella commedia romantica Ti ricordi di me? di Rolando Ravello, l’adattamento per lo schermo della pièce del suo amico Massimiliano Bruno. Per due anni viaggia per teatri di provincia con uno spettacolo teatrale, optando per regalare il piacere a pochi spettatori rispetto alla fama del cinema.

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Nel 2014 Leo viene nominato per il David di Donatello come miglior attore in una commedia, Smetto quando voglio, di Sydney Sibilia. Nel 2015 gira e recita per la sua terza commedia, un’ispirata storia dal realismo magico, Noi e la Giulia, basata sul libro Giulia 1300 ed altri miracoli, di Fabio Bartolomei, e riceve l’ambìto David. Nel 2016 il suo mondo entra in contatto con gli “stranieri ideali” di Paolo Genovese e nasce la quarta commedia di Leo, Che vuoi che sia.

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Infine, nel 2017, arriva sul mercato russo uno dei suoi più grandi film, Loro chi?, di estrema attualità, avventuroso, audace, una provocatoria commedia divertente di Francesco Micciché e Fabio Bonifacci che, per inciso, ha anche detto la sua nel genere della commedia italiana. In questa pellicola Leo interpreta un personaggio a noi noto, un manager che ha improvvisamente la possibilità di cambiare radicalmente la propria vita, ma nella recitazione si eleva a un livello del tutto nuovo. Il suo eroe cresce da “scrittore da tavolo” a truffatore-showman, che in coppia con Marco Giallini (nel film Marcello) può trasformarsi da vittima a complice.

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Leo, sia come attore che come regista, potrebbe diventare un classico della nuova commedia all’italiana (intendiamoci, quella brillante e coinvolgente, non quella da quattro soldi – ma dal sempre esagerato successo – che strategicamente esce nel periodo natalizio e viene definita cinepanettone, ndr.), anche se ritenga che “divertire è sempre più difficile”. “Giro i film che vorrei vedere da spettatore” — questo è il segreto del suo ottimo lavoro. La sua citazione preferita di Marquez è: “L’ispirazione arriva solo durante il lavoro”. Così, dice Edoardo stesso, si lavora con cura e con metodo, come un falegname, o un meccanico.

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Il suo modello cinematografico è Ettore Scola: “Lui è il mio mito assoluto, quello che più mi ha influenzato come attore, come regista e come persona”. Come ispirazione, tra i colleghi attori ha scelto Marlon Brando e Nino Manfredi. Tra l’altro, la critica tende a confrontare l’arte recitativa di Leo proprio con Manfredi, nell’ultimo film Loro chi?, che ha chiuso con un successo enorme il Russia-Italia Film Festival (RIFF), aumentando tra le fila russe i fans di Edoardo.

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Ci ha visitato alcune volte, e probabilmente tornerà in Russia anche quest’anno, però in un ruolo inaspettato (per reincarnare il suo personaggio in Loro chi?): Leo verrà… a giocare a calcio. Di come viva al di fuori della vita familiare è risaputo soltanto a pochi, perché è un ragazzo timido e ama raccontare tanto dei suoi eroi e poco di sé: “Successo è la parola che meno si addice a me”. Ma noi sappiamo che ancora nel 2000, poco dopo la fine degli studi, con nove colleghi della cerchia attoriale ha fondato una squadra di calcio, chiamata CalciATTORI Team, i cui proventi vengono donati in beneficienza.

Inoltre Edoardo ama la musica e suona in un gruppo folk chiamato L’Orchestraccia.

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Della vita privata di Leo sappiamo l’essenziale: da quasi vent’anni è innamorato e felice. “Non amo l’esibizionismo, come molti attori”, dice Edoardo. Perciò possiamo dire soltanto che la sua compagna è Laura Marafonti, ballerina e cantante, che ha dato alla luce due piccoli: Anita e Francesco. La coppia non rilascia interviste e quasi non appare in pubblico, se non in rare occasioni, come per esempio per il David di Donatello del 2013, quando la canzone di Laura (conosciuta come La Elle) è stata nominata come miglior colonna sonora del film Buongiorno papà. Sembrano proprio la coppia ideale: giuste priorità, professionalità nel lavoro, ispirazione reciproca, ma al tempo stesso capaci di lasciare libertà personale al partner.

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Secondo gli standard della società italiana Edoardo Leo è un giovane attore e regista promettente. È un raro esempio del “creatore sano”, capace di avvicinare autenticità e ispirazione, sobria pragmatica e sogni audaci, un creatore che ha il mondo davanti a sé. In Edoardo Leo c’è una pacata sicurezza di sé, nei suoi film la semplice bellezza e verità della vita, che gli riesce di trasmettere, perché è lui stesso a viverle. “Vivere per raccontare la vita”: così si intitolano le memorie di Marquez, e così si potrebbe chiamare un’autobiografia di Leo, che siamo certi che prima o poi scriverà.

La commedia Loro chi? sarà distribuita in Russia a partire dal 9 febbraio.

Non perdetela!

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