№ 1-2 GENNAIO - FEBBRAIO 2016

Girando Mosca

Taxi: a Mosca si tingono di giallo come a New York

A cura di Claudia Bianconi, ByNikita (www.bynikita.com)

È l’1:30 di notte di un sabato sera a Mosca, e mi trovo in quello che mi sembra il “paese dei balocchi”: il Novy Arbat. Se questa via di giorno è un grande boulevard grigio e anonimo, di notte i suoi edifici si illuminano di colori, l’atmosfera è animata, vivace e nei locali si trova un’offerta insuperabile di divertimenti. Lì, ferma in macchina, aspetto che compaia “Lucignolo” (o “Pinocchio”, a seconda dei punti di vista); insomma, l’adolescente da riportare a casa incolume.

All’improvviso si apre lo sportello posteriore ed entrano dei ragazzi dall’aspetto “il Gatto e la Volpe”. Penso: “Ci siamo, seguirà anche Pinocchio”. E invece no! Questi mi parlano in russo e mi chiedono quanto voglio per portarli ad un determinato indirizzo. Azzardo un: “Scusate, non credo di aver capito bene…”. Ero stata scambiata per un Chastnik o Bombila, un tassista abusivo.

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Fin dai tempi dell’epoca sovietica il servizio di taxi abusivo, in gergo bambits o izvoz, era molto diffuso, principalmente per una penuria di taxi.

Ancora oggi, nonostante la legge che vieta le corse abusive, si vedono molte persone per le strade di Mosca con le braccia alzate in segno di richiesta di passaggio. È un fenomeno che taglia trasversalmente la società: tutti i potenziali passeggeri indistintamente alzano il braccio quando ne hanno bisogno.

Dalla parte dei conducenti ci sono i Chastink, che lo fanno come secondo lavoro. Capita addirittura che un Chastink agisca durante le pause del suo primo lavoro. Per esempio, un autista privato accompagna al ristorante il suo capo e durante le due ore del pranzo si butta sul mercato. A quel passeggero fortunato toccherà una macchina pulita, sicura e con un autista, temporaneamente Chastink, educato e professionale. Allo stesso modo si può essere  presi a bordo di ambulanze che non hanno corse particolari. Questa può rivelarsi, come una volta disse il mio amico svedese Gunnar, una comodità non da poco, quando ci si trova in stato di ebbrezza e si viene portati a casa sdraiati. I Bombila, invece, lo fanno a tempo pieno: per loro è un mestiere.

Quindi, la negoziazione sulla tariffa applicata con loro è più dura e aggressiva, ma forse conoscono meglio la città. Forse. Ho chiesto se fosse rischioso fare uso di questo servizio di trasporto, nel senso di una eventuale violenza, e dagli amici russi mi è stato risposto: “Indubbiamente sì! Infatti, molti autisti non hanno nemmeno preso la patente, l’hanno comprata! O sanno appena guidare e la macchina non viene mai revisionata. Sono per lo più caucasici e nostri asiatici, alla ricerca di un impiego in Russia”.

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Tuttavia, la recente legge sui taxi ufficiali prevede che i tassisti siano in possesso di un permesso, che il mezzo sia dotato di un tassametro, di strisce a scacchiera dipinte sulla fiancata e sottoposto a controlli regolari. A seconda delle regioni, i taxi devono essere verniciati con uno stesso colore. La regione di Mosca ha scelto il giallo. Molti dei vari Chastnik e Bombila quindi si “riciclano”, diventando “legali” e lavorando per compagnie ufficiali oppure partecipando a servizi di taxi privati, ride-sharing, quali GetTaxi, Yandex Taxi, Uber Taxi, le cui macchine per lo più sono state colorate di giallo. Questa tendenza è molto ben riportata in un commento su Tripadvisor: “Beh, l’unica cosa che non è locale di Uber in Russia è il marchio – le auto e gli autisti sono decisamente locali. Non vengono importati da New York, questo di sicuro!”. Infatti, l’impressione più diffusa nel prendere questi taxi privati è di averne preso uno abusivo: i conducenti spesso non sanno il russo, non conoscono le strade e, alcune volte, chiedono al passeggero di attivare il GPS nel proprio smartphone. Questo spiega da solo il margine di sopravvivenza del vecchio sistema abusivo.

La morale è: taxi ufficiali, taxi privati, taxi abusivi, e ancora car-pooling, car-sharing, ride-sharing, lift-sharing… va tutto bene… In tutto il mondo, o quasi, siamo persone che chiedono un passaggio ad altri viaggiatori, sperando che questi ci portino a destinazione.

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№ 1-2 GENNAIO - FEBBRAIO 2016