№ 8-9-10 AGOSTO - OTTOBRE 2016
Gastronomia
Gambero Rosso porta “3 bicchieri” di vino a Mosca
Il Gambero Rosso è la casa editrice italiana specializzata nel settore enogastronomico e spazia dalla pubblicazione di guide, alla formazione, a programmi televisivi.
Le famose guide della casa editrice riguardano vini, olii e ristoranti. Molte trasmissioni televisive ruotano intorno a tutto quello che è la cultura del mangiare e bere bene, mentre la formazione viene svolta attraverso la fondazione di città della cultura, siti polivalenti che offrono anche divertimento nello stesso contesto. Infatti, le scuole del Gambero Rosso, che sono attive dal 2003 e attraverso corsi di specializzazione e master sulla comunicazione di tutto quello che coinvolge il palato, laboratori in ogni branca, scrittura, cibo e vino, possono avvicinare tutte le persone a questo fantastico mondo e amplificare le conoscenze di quelli che si sono già avvicinati e magari sono addetti al settore.
Fu inizialmente un’idea con obbiettivi politico/culturali, perché si cominciò a considerare che la classe operaia potesse desiderare una diversa declinazione e, attraverso i sensi, ritrovare il piacere di tradizioni enogastronomiche, per questo si pensò che nulla potesse essere più adatto di Gambero rosso perché fu l’osteria dove il Gatto e la Volpe, personaggi immaginari e truffaldini ne Le avventure di Pinocchio di Collodi, portarono il burattino a mangiare, ordinando a spese dello stesso una mastodondica e succulenta cena.
Alcuni progetti sono a livello internazionale e, dato che una tappa di questi si terrà a Mosca, per tutti gli appassionati, che per vari motivi non hanno possibilità di recarsi in Italia e degustare questi vini insieme ai produttori, sarebbe utile ed interessante partecipare al Tre bicchieri world tour del Gambero Rosso, di cui di seguito riportiamo il link, https://www.facebook.com/events/1254787234574062/.
Sarà ospitato negli spazi multifunzionali del Telegraph, Tverskaia 7, rappresentando una ghiotta opportunità per conoscere produttori e vini che confermano la loro importanza, mettendo in luce alcune cantine che hanno lavorato con impegno negli ultimi anni, raccogliendo consensi da parte degli addetti al settore e da parte del consumatore finale.
Henri Chenot, luminare di fitocosmetica e inventore della biontologia, con funzionali teorie di prevenzione delle malattie, grazie ad un’alimentazione adeguata, un corretto stile di vita e il ricorso a rimedi naturali, sostiene, e io condivido pienamente, che per godere di un vino bisogna assaporarne tre bicchieri, proprio come propone il Gambero Rosso per i vini che ottengono i punteggi più elevati. Questo quantitativo in sé non compromette il nostro fisico e la nostra mente, potrebbe comprometterle solo in caso di cattive abitudini radicate e perseguite negli anni, perché la degustazione e il godimento sono riservate spesso ad una piacevole serata di convivio e condivisione, dove i tre bicchieri sono diluiti nel tempo, insieme ad uno stimolante confronto dialettico, un bel panorama da contemplare, una meravigliosa pietanza da godere.
Attraverso il Tre bicchieri world tour ci sono possibilità di degustare vini che hanno fatto e continuano a fare la storia della tradizione vitivinicola italiana, di fare un viaggio, e precisamente arrivare senza essere dispersivi, al centro della specializzazione di questa azienda e di quella regione.
Ci sono regioni di elezione bianchista, dove i vini bianchi mostrano i migliori corredi aromatici, come per esempio le Marche, ove il vitigno Verdicchio ci concede le sue migliori espressioni, risultato di un territorio aspro e un ambiente fresco, altre dove la tradizione è rossista come Piemonte e Toscana, che con Nebbiolo per la prima e Sangiovese per la seconda, confermano la grandezza e la tradizione, il primo più aggressivo e tannico in gioventù, diventa docile e intrigante con il tempo, il secondo, in base alla tipologia del territorio e della lavorazione, enfatizza una piacevole acidità e nerbo, collocandosi nel tempo su eleganza e frutto ben definito.
Non mancano le sorprese, dove qualche vitigno autoctono, nato, cresciuto e dove si adatta meglio in un determinato territorio, che comunica emozioni, gusti e caratteristiche coinvolgenti, ammalianti e difficilmente ripetibili in altri contesti, quindi è una cosa che rimane tipicamente italiana, parliamo per esempio di Oltremè Susumaniello 2015 delle Tenute Rubino, Grisara 2015 Ceraudo ottenuto dal vitigno Pecorello, Romagna Albana secco 2015, I Croppi dell’azienda Celli, Costa d’Amalfi Furore bianco 2015 di Marisa Cuomo che ha per un 40% il vitigno Biancolella, Zagreo 2015 I Cacciagalli, espressione soprattutto di territorio attraverso il vitigno Fiano, ma frutto di agricoltura biodinamica, vinificato con lunghe macerazioni e affinamento in anfora.
Qualche esempio e dimostrazione che esistono vitigni internazionali che si adattano bene anche in Italia, il Pinot nero, che trova le migliori espressioni in Borgogna e in qualche caso in Oregon, anche nel Belpaese si propone con piccoli frutti rossi e potenza, in zone con terreni vulcanici, troviamo per esempio Vulcano 800 di Terre dei Re, che si lascia godere completamente con una facilità di comprensione straordinaria, le uve di questo sono coltivate e vinificate nella splendida regione della Basilicata, con clima freddo in inverno e con grande escursione termica in estate e in autunno.
Alcuni consumatori in deficit di esperienza considerano l’Italia come luogo dove i vini rossi si dimostrano più interessanti e importanti, cosa ovviamente vera, ma negli ultimi anni molti vini bianchi vinificati con vitigni autoctoni riscoperti e alcune conferme di bianchi alloctoni ben selezionati in vendemmia e vinificati in modo congeniale stanno entrando nel gotha dei bianchi longevi, da sempre di esclusivo dominio di Chardonnay Francesi e Riesling tedeschi.
Da non perdere quindi la degustazione prestigiosa dei blasonati vini Italiani, dai più conosciuti Barolo, Amarone e Brunello, ad inserimenti di vini semisconosciuti e adatti a soddisfare tutte le curiosità, i meravigliosi vini siciliani e molti internazionali bolgheresi, centro Italia in grande spolvero con autoctoni e tipicità, Calabria che si sta aprendo al mondo e assolutamente da approfondire. Insomma, tutto il necessario per addentrarsi nella penisola italiana che incanta attraverso il gusto dei vini e con le cantine che arriveranno nella splendida cornice moscovita.
№ 8-9-10 AGOSTO - OTTOBRE 2016