№ 5-6-7 MAGGIO - LUGLIO 2016

Gastronomia

Formaggi italiani “dall’anima russa” in arrivo a Mosca

A cura di Francesca Cioppi
Foto: tass.ru - EPA/ИТАР-ТАСС

Chi vive in Russia in tempo di embargo sa bene cosa voglia dire rinunciare a prodotti alimentari occidentali come formaggi, insaccati, frutta e verdura. Noi italiani, in modo particolare, soffriamo la mancanza dei nostri prodotti e sappiamo come sia difficile poter mangiare una buona pizza se la mozzarella non si trova, o un buon tiramisù senza avere il mascarpone fresco.

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A quanto pare non siamo gli unici, perché anche i russi soffrono tanto della mancanza dei nostri prodotti: è così che nel monastero di Valaam è stato deciso di iniziare a produrre formaggi italiani, utilizzando tecnologie e macchinari italiani fatti portare appositamente nell’isola. Nella lista dei prodotti caseari che si producono spuntano la mozzarella, la caciotta, la ricotta affumicata, i formaggi con muffa e altri ancora.

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Addirittura, il direttore del caseificio, il monaco Agapi, afferma di aver passato alcuni mesi in Italia per imparare le tecniche di produzione dei formaggi e insieme ad altri monaci della fattoria di aver fatto anche un corso a Mosca con specialisti italiani.

Alla domanda se questa decisione sia legata alle sanzioni, Agapi afferma: “questa non è una risposta alle sanzioni economiche contro la Russia, ma solo un buon esempio di come anche i nostri produttori nazionali (non solo di formaggi), possano organizzare realmente e tempestivamente la loro produzione”.

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Quando gli si chiede il segreto della bontà dei suoi formaggi, Agapi spiega in un’intervista pubblicata nel sito web di Valaam: “la cosa più importante nella caseificazione è sentire l’anima del formaggio, capire le caratteristiche della sua produzione, e le competenze provengono da anni e anni di tentativi ed errori”.

“Per produrre un buon formaggio, prima di tutto, è necessario un buona latte — continua il monaco – e non ci sono segreti speciali. È importante assicurare a ogni mucca un approccio individuale. A Valaam ci sono ottimi pascoli e le mucche seguono una dieta sana e ben precisa. Inoltre è molto importante anche il rapporto umano con loro, infatti all’interno della fattoria c’è una persona che suona lo zufolo al bestiame ogni giorno”.

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I formaggi di Valaam si possono già trovare a San Pietroburgo, in alcuni negozi di prodotti alimentari naturali (infatti questi sono assolutamente privi di conservanti e di additivi), ma i monaci hanno deciso di allargare la produzione, sempre rispettando l’etica del monastero, e di condividere queste prelibatezze anche con gli abitanti della capitale.  L’arrivo a Mosca dei formaggi monastici è previsto prima della fine del 2016.

I pareri degli italiani sulla comparsa di questi formaggi italo-russi sono molto contrastanti: da un lato c’è chi non vede l’ora di poter assaggiare queste delicatesses, dall’altro c’è chi guarda al lato economico e patriottico vedendo una minaccia per il nostro Made in Italy.

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“I Monaci di Valaam hanno la padronanza della nostra tecnologia, sono specializzati e producono un formaggio molto simile alla mozzarella – ha affermato il presidente della Camera di Commercio Italo-Russa, Rosario Alessandrello – ma questi prodotti non dovrebbero avere nomi italiani, devono essere venduti con il marchio russo”.

3 Обучение у Раньери Федерико. Фото из архива Валаамского монастыря valaam.ru

Sicuramente questa espansione di formaggi italiani Made in Russia non sarà accolta da tutti in modo positivo, ma è davvero possibile che riescano a sostituire i nostri prodotti?

Sicuramente, anche possedendo tutte le tecnologie e il know-how italiano, si possono creare prodotti simili, ma certamente non potranno mai essere uguali a quelli italiani. Lo spazio per il vero Made in Italy ci sarà sempre, perché le tecnologie si possono replicare, ma l’anima italiana che distingue i nostri prodotti in tutto il Mondo, no.

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