MAGGIO — AGOSTO 2018

Formazione e Lingua

Uso delle nuove tecnologie nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri

A cura di Margarita Reipolskaya

L’avvento delle nuove tecnologie nel campo della comunicazione e dell’informazione ha rivoluzionato e sta radicalmente cambiando modi di vivere, assetti economici e modalità di apprendimento. In particolare, quest’ultimo aspetto ha un rilievo notevole nel settore dell’insegnamento delle lingue straniere. In realtà, da tempo, l’insegnamento delle lingue straniere fa largo uso delle glottotecnologie, tecnologie per la glottodidattica, la disciplina che analizza e mette in pratica approcci teorici, metodi e tecniche per l’insegnamento delle lingue.

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L’assetto didattico nell’insegnamento/apprendimento di una seconda lingua non è più di tipo monomediale: accanto al manuale o a qualsiasi altro materiale cartaceo convivono da tempo strumentazioni diverse. Per questo possiamo affermare che la didattica delle lingue straniere ha assunto una configurazione multimediale. Il supporto cartaceo, il supporto audiovisivo, il supporto informatico sono i pezzi di quella macchina multimediale che l’insegnante di lingua utilizza nel processo di insegnamento. Le vere novità degli ultimi dieci anni sono la diffusione di Internet nel processo di comunicazione e informazione e la comparsa nelle scuole, nelle università e nelle abitazioni private del computer multimediale.

L’insegnante di lingue straniere ha operato da decenni in una cornice multimediale alternando la strumentazione cartacea a quella audiovisiva e in ultimo adoperando anche la strumentazione informatica.

L’abilità dell’insegnante stava tutta nel sapiente dosaggio di tutte queste strumentazioni nella didattica secondo una precisa progettazione. La vera novità dell’ultimo decennio è nella possibilità di riversare in unico supporto tecnico (il DVD, il CD rom e le chiavette USB) tutti i formati previsti da ciascuna strumentazione.

Quindi il computer multimediale diventa la macchina per eccellenza, in quanto incorpora tutte le precedenti strumentazioni.

Per definire correttamente la multimedialità nell’era informatica è opportuno fare ricorso a due parole chiave: integrazione e interattività.

Integrazione di codici e sistemi simbolici diversi quali il testo scritto (utilizzando un programma di videoscrittura), le immagini statiche (fotografie e disegni digitalizzati), immagini cinetiche (filmati compressi secondo i nuovi standard digitali), suono (file audio digitalizzati).

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Interattività del software didattico in quanto si richiede all’apprendente di dialogare con la macchina elettronica attraverso il mouse, la tastiera e il microfono.

Nel caso di software didattico finalizzato all’insegnamento/apprendimento di una seconda lingua come l’italiano, l’interattività sarà allo stato attuale dell’innovazione tecnologica parzialmente limitata. Si potranno compiere tramite il mouse e la tastiera tutte quelle operazioni di manipolazione di testi scritti consentiti dai programmi di videoscrittura (spostare porzioni di testo per esercizi di abbinamento, di riordino, creare buchi nel testo per realizzare dei cloze, e cioè dei testi contenenti lacune da integrare correttamente, utilizzati nella didattica delle lingue per valutare la capacità di comprensione e la competenza grammaticale e lessicale degli allievi.

Con l’impiego del microfono si potranno chiedere agli studenti esercizi di fonetica, di pronuncia di enunciati precedentemente emessi da parlanti nativi, di ripetizione di segmenti e battute di dialogo. Non si potrà però interagire realmente con personaggi e in situazioni previste dal software didattico: nel programma di un computer possiamo immettere tutte le sequenze prevedibili, ma il discorso orale è caratterizzato dall’imprevedibilità che, in quanto tale, non può ancora essere trattata dal computer.

La multimedialità gestita da un computer è multisensoriale perché coinvolge in contemporanea più percezioni sensoriali dell’apprendente: la percezione visiva, quella uditiva e quella tattile.

La multisensorialità favorisce e potenzia l’apprendimento linguistico; il potere della memoria risulta notevolmente rafforzato se coinvolgiamo contemporaneamente le nostre principali percezioni sensoriali. Presto, a queste percezioni si aggiungerà anche quella olfattiva: la ricerca sta mettendo a punto programmi per digitalizzare gli odori.

Con gli esperimenti sempre più diffusi di realtà virtuale l’individuo è coinvolto totalmente a livello sensoriale: con un equipaggiamento (casco e occhiali) possiamo navigare in ambienti virtuali, esplorarli direttamente come se fossimo veramente sul posto (musei, simulazioni di volo, etc.).

È importante per l’insegnante d’italiano saper guidare i propri studenti nell’accesso all’informazione elettronica, suggerire delle metodologie di indagine critica delle fonti.

Recuperare conoscenze e informazioni in Internet significa conoscere i siti web che detengono particolari blocchi informativi, significa sapere interrogare le banche dati.

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È utile per lo studente straniero che l’insegnante di lingua sappia indicargli i siti web di maggiore interesse per la didattica dell’italiano, i siti utili per recuperare materiali autentici su cui successivamente lavorare, siti importanti perché di interesse culturale.  Con l’evento di internet e delle connessioni ad internet veloci è possibile poi l’insegnamento a distanza.

Per un progetto di insegnamento e formazione a distanza sono richieste delle condizioni tecnologiche di partenza a cui difficilmente si può rinunciare.

È consigliabile che chi conduce il corso a distanza abbia allestito un sito web dedicato esclusivamente alla formazione: un sito dal quale gli studenti possano attingere per recuperare i materiali didattici nei tempi e modi per loro più convenienti.

Nel sito potrebbero così trovare posto i file video e i file audio da scaricare e le attività didattiche da svolgere.                                                                                                                                                                                  La comunicazione interpersonale tra gli insegnanti e gli studenti potrebbe avvenire in tempo reale mediante videoconferenze all’inizio del corso per i saluti, la presentazione dei lavori e le consegne e alla fine del corso per un bilancio finale. Si potrebbero prevedere anche delle sedute intermedie di verifica. Negli altri casi che costituiscono la maggioranza dei contatti interpersonali, si consiglia di ricorrere al servizio di posta elettronica.

Il corso a distanza dovrebbe avvalersi di tutti i codici a disposizione: testi scritti, immagini statiche e cinetiche, materiale sonoro e visivo.

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Chi conduce la formazione a distanza? Gli insegnanti, che potrebbero svolgere dei moduli didattici centrati su particolari temi linguistici o glottodidattici (si tratta di chiarire se si vuole svolgere un corso di formazione linguistica a distanza per apprendere l’italiano o un corso professionale di glottodidattica).  Sono necessarie però anche le figure dei tutor che dovrebbero garantire un rapporto di collaborazione e di sostegno continuo agli studenti.

Mediante il servizio di posta elettronica il lavoro dei tutor potrebbe trovare il modo di sviluppare la maggior parte dei suoi interventi.

Le attività didattiche e gli esercizi di verifica richiesti agli studenti dovrebbero essere eseguiti mediante un programma informatico che fornisca automaticamente i risultati delle prove e i punteggi conseguiti.

Il corso dovrebbe prevedere per coloro che vengono formati a distanza un ricorso costante alle risorse di Internet: biblioteche virtuali da consultare, la raccolta di dati informativi utili allo svolgimento delle sessioni di insegnamento/apprendimento, la ricerca di siti collegati agli argomenti trattati durante il corso.

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